Smettere di somatizzare ciò che accade

Come imparare a gestire i tuoi stati d’animo e le tue emozioni per facilitare il benessere del tuo corpo

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IL TUO CORPO RLEVA LE EMOZIONI CHE PROVI

Da Cartesio in poi l’essere umano è stato concepito come suddiviso in due parti ben distinte: il corpo che ha a che fare con la realtà tangibile e la mente che rappresenta la realtà psichica.
Studi psicologici e neuroscientifici, quali per esempio quelli sulla scoperta dei neuroni specchio, hanno dimostrato che l’uomo è un sistema globale complesso, nel quale mente e corpo dialogano costantemente.

I tuoi stati d’animo e le tue emozioni influenzano il benessere del tuo corpo anche se ancora non è completamente chiaro come questo avvenga.
Allo stesso modo il tuo corpo in salute incide positivamente sul benessere della tua mente.

Affinchè questo avvenga, è importante che impari a riconoscere il linguaggio che il tuo corpo utilizza per farti sapere come sta e di cosa ha bisogno.

Le emozioni per prime si manifestano attraverso i segnali del tuo corpo!

Pensa all’ultima volta che ti sei arrabbiata parecchio; avrai avvertito un aumento del battito cardiaco, calore alle mani e alla testa, avrai serrato la mascella e probabilmente avrai iniziato a sudare. Queste sono reazioni normali ad emozioni lecite. Ognuno di noi funziona così, con alcune differenze in termini di intensità.

Puoi avere però anche notato che per un po’ di giorni hai avuto un “nodo allo stomaco” oppure hai mangiato più del solito, hai avuto difficoltà a prendere sonno, ti sei sentita in ansia, più nervosa alla guida o a lavoro, magari rispondendo in maniera risentita a persone che non c’entravano niente. Sarai stata comunque molto brava a nascondere il più possibile tutto il carico che quella emozione si portava dietro.

In fondo ci hanno abituate a non far pesare niente all’altro e hai avuto quindi ottimi motivi per fare “come se niente fosse”. Nonostante alle volte fosse davvero faticoso.
Ciò che non esprimi a parole e nei comportamenti trova comunque modo di esprimersi, attraverso il corpo.

Le ricerche degli ultimi decenni ci riportano infatti che quando alcuni stati emotivi sono protratti e trascurati nel tempo possono portare a vere e proprie sintomatologie: eczema, attacchi gastrointerici, attacchi di panico, psoriasi, fibromialgia, emicranie, ipertensione per citarne alcuni.

Chiamati disturbi psicosomatici perché non hanno una origine organica. Possono stimolare eccessivamente le aree del corpo che normalmente ti aiutano a fronteggiare brevi momenti di crisi. La risposta di stress è benefica se momentanea, ma diventa dannosa per l’organismo se persiste nel tempo.

Sotto stress il tuo organismo inizia a rilasciare diversi ormoni, tra i quali adrenalina e cortisolo, che se prolungati per lunghi periodi, possono compromettere la tua salute, le difese immunitarie e l’equilibrio metabolico.

L’atteggiamento comune è quello di “silenziare” il fastidio o dolore che accompagna il sintomo attraverso l’assunzione di farmaci antidolorifici o antiinfiammatori. Hai una forte emicrania, prendi un cachet che attenua il dolore, ma non risolve l’emicrania. Questo infatti periodicamente si ripresenterà, a volte più intenso di prima.

Il tuo corpo sta esprimendo un sovraccarico di stress e tensione che ti segnala con il mal di testa. È come un allarme affinché tu ponga attenzione e dia ascolto.

Se lo silenzi smetterà di fare rumore e dar fastidio, ma non si spegnerà del tutto.

Viviamo il sintomo come un impedimento al fare le “cose” quotidiane rapidamente, senza perdere tempo. Difficilmente lo intendiamo come un messaggio di straordinaria importanza sul nostro stato psico – fisico.

Alcuni di questi sintomi sono molto debilitanti ed incidono sul tuo stile di vita, impedendoti di godere a pieno i momenti positivi e limitando le tue attività.

Un esempio, è la fibromialgia, quella serie interminabile di dolori articolari che non hanno origine organica, ma che non ti permettono di svolgere a pieno le azioni che vorresti e di goderti anche gli aspetti più piacevoli della tua quotidianità.

Quando il corpo manda segnali sarebbe buona norma riuscissi a prenderti del tempo per ascoltarli, rallentando il ritmo giornaliero. Rallentare è difficile perché richiama il senso di colpa di non riuscire ad adempiere ai propri compiti e responsabilità nel modo più rapido possibile.

La richiesta sociale è di essere sempre performativa, costi quel che costi. Questo però può portarti a trascurare e svalutare i messaggi del tuo corpo. Abbiamo visto quanto possa essere pericoloso farlo per lungo tempo.

Il tuo benessere sta esattamente a metà tra ascoltare (e non trascurare) i messaggi del tuo corpo, prendendosene cura ed il portare avanti le responsabilità quotidiane.

Sperimentarti attenta osservatrice di ciò che accade nel tuo corpo potrà servirti!

Per iniziare puoi ricavarti brevi ma costanti spazi giornalieri per soffermati sulle sensazioni del corpo: un dolore serale, un dolore intestinale a metà giornata, un emicrania la mattina, ma anche un risveglio più energico del solito.

Essere una attenta osservatrice di te stessa significa anche cogliere i segnali di benessere del tuo corpo, che sono qualcosa di diverso dalla mera assenza di malessere. In alcuni periodi della tua vita particolarmente stressanti, il non sentire malesseri fisici, potrà essere già di per sé un traguardo importante.

Quando questo scanner corporeo sarà diventato una piccola abitudine giornaliera potrai soffermarti sulle sensazioni ed emozioni che stanno dietro un dolore o un sintomo. La fretta in questa fase non ti servirà. Stai imparando il linguaggio del corpo e stai acquisendo consapevolezza del suo dialogo con la mente, occorre prendere un po’ di familiarità.

Il benessere psico – fisico ha bisogno del “giusto” tempo per esprimersi.
Ognuno ha il proprio. Per cui concediti la calma nell’acquisire consapevolezza sul tuo funzionamento.

Ti accorgerai che dietro alle sensazioni del corpo individuate ci saranno pensieri, emozioni o preoccupazioni ricorrenti. Prenderai familiarità con le loro manifestazioni. Imparerai a riconoscerle proprio dal modo in cui si esprimono. Stai iniziando a costruire la mappa di come il tuo corpo e la mente dialogano.
Questa nuova consapevolezza ti porterà fin da subito ad avere maggiore fiducia in te stessa, a comprendere maggiormente i tuoi punti di forza su cui far leva per superare i limiti. Inciderà positivamente sulla tua autostima. Ti sentirai maggiormente efficace.

L’ultimo passaggio è esprimere con le parole e con il comportamento quelle emozioni che per lungo tempo sono state dietro e hanno motivato i sintomi del tuo corpo.
Questo ti permetterà di esprimere le emozioni che senti con modalità rispettose per te e per gli altri, evitando l’accumulo di tensione e stress nel corpo.

Quando sei in grado di dire quello che pensi, con tranquillità, sicura dell’importanza delle tue motivazioni, rispettando la sensibilità dell’altro. Quando sei in grado di scegliere che cosa è buono o no per te, sulla base di quello che il tuo corpo esprime. Allora il tuo corpo non avrà più bisogno di gridare il suo stato a sirene spiegate attraverso i sintomi che ti ho descritto. Saprai chiedere ciò di cui hai bisogno, descrivere i tuoi stati emotivi con le parole e con i gesti.

Fai conto che il tuo corpo sia un neonato. All’inizio sarà difficile comprendere le differenze tra un pianto ed un altro (sintomo). All’inizio ti sembrerà sempre lo stesso. Dedicando la “giusta” attenzione, inizierai a riconoscere in quel pianto intonazioni diverse in relazione a specifici bisogni (consapevolezza corporea ed emotiva).

Con naturalezza e senza che tu te ne accorga, quasi in automatico, troverai risposte adeguate ai bisogni diversi espressi dal bambino (espressione a parole e con i gesti del tuo stato emotivo).

Ti consiglio di non aspettare ancora molto tempo per raggiungere il tuo benessere psico – fisico. Inizia già a seguire i passaggi che ti ho suggerito, sono un buon punto di partenza. Il processo che ti ho descritto viene chiamato di “mentalizzazione”. È normale se alcuni passaggi ti risulteranno più difficili, richiedono inevitabilmente uno sguardo esterno professionale che ti guidi nella direzione giusta.

Quando vorrai, potrai chiamarmi e capiremo insieme fin dove sei riuscita ad arrivare da sola e quali sono i passaggi su cui posso darti mano affinché tu possa ritrovare il tuo benessere psico – fisico.

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