Superare la chiusura di una relazione

Quando tutto sembra perduto puoi ritrovare te stessa più facilmente di quanto credessi

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QUANDO TUTTO SEMBRA FINIRE RITROVI UNA NUOVA TE

La chiusura di una relazione, soprattutto quando non la hai decisa tu, è uno dei dolori più grandi che un individuo possa provare. Non ha età, genere e classe sociale.

Lo provi e basta.
Anche se sapevi che le cose non andavano bene tra di voi, non eri pronta e non potevi esserlo per la chiusura di quella relazione.

Tutto sembra finire all’istante, i progetti, le parole, le promesse, quella che eri tu con lui. Ti appelleresti a qualsiasi Santo in Paradiso per un minimo di comprensione, per un sollievo momentaneo alla potenza delle emozioni che senti.

Non ce la posso fare” , “Non è possibile” e non ti sembra reale che sia davvero successo. Pensi sia un brutto sogno.

Per quanto tu sia forte e tu ne abbia passate tante ti sembra di non poter sopportare tutto questo dolore.
Succede perché la separazione è uno dei temi più ostici da gestire per qualsiasi essere umano.

Già da bambini mostriamo la così detta “ansia da separazione”, uno stato di angoscia all’idea o alla minaccia di separazione della madre. Tutti noi, nessuno escluso, ha fatto i conti con la separazione. Alcuni prima, altri dopo. Alcuni hanno avuto la fortuna di imparare a gestirla fin da subito, altri lo imparano strada facendo. Ognuno di noi ha scoperto sul campo come gestirla, da solo o insieme ad altri, ha trovato dentro di sé quello che serviva per tornare a stare bene.

Il primo passo da fare quando sei stata lasciata è accettare l’aiuto delle persone intorno a te. Accetta di parlane alle amiche, di sfogarti anche a costo di ripetere sempre le stesse cose. Cogliere tutte le opportunità che ti vengono offerte per tirare fuori quello che senti. Non tenere dentro.

Capiterà che vorrai cercarlo per chiedergli una altra possibilità, promettergli che cambierai, correggerai i tuoi sbagli, se mai ce ne sono stati. Vorrai altre spiegazioni per ogni volta in cui lui ha detto o ha fatto qualcosa.

Passerai tanto tempo a controllare sui Social cosa scrive, le sue ultime connessioni. I Social in questa fase non ci aiutano, anche se nell’immediato attenuano un pochino l’ansia. Finiscono per alimentare il tuo bisogno di contatto, ti portano a riempire la testa di domande e a chiedere ancora altre spiegazioni. Rischierai di sentirti ancora di più confusione.

Lo fai per allontanare il dolore della perdita, per rimandarla, ancora un po’. Per dimostrarti che ancora un contatto con lui è ancora possibile.
Per quanto possa essere difficile, mettiti dei paletti che non vuoi valicare, per i tuo bene. Se ti darai un limite di volte in cui guardare le sue pagine Social o gli ultimi accessi, ti servirà. Il limite lo dovrai trovare tu ed impegnarti con te stessa a rispettarlo. Meno riuscirai a controllare cosa fa e dove è, più riuscirai a concentrarti su te stessa. In questa fase il primo obiettivo per riuscire a stare nuovamente bene è mantenere la distanza.

Il tempo che risparmi tenendo il cellulare il più possibile lontano da te, lo puoi investire nel pensare un nuovo primo obiettivo. Richiama alla mente quello che ti piace fare, anche se adesso potresti avere poca motivazione. Concentrati un poco alla volta, giorno dopo giorno, finchè pensare a ciò che ti piace diventi una abitudine giornaliera. Quando senti che è il momento inizia a mettere in pratica ciò che ti piace. Un pochino ogni giorno.

Le cose che ci danno piacere stimolano il sistema limbico, il sistema incaricato nella regolazione e rielaborazione delle emozioni, compreso il dolore. Il sistema limbico infatti filtra gli stimoli esterni attraverso lo stato emotivo, incide sulla motivazione, controlla l’appetito ed il ciclo del sonno per citarne alcune. Tutte funzioni sono necessarie per il superamento del dolore.

Ti propongo alcuni esempi, alcune amano o amavano l’attività fisica e tutte le mattine invece che guardare i Social appena sveglie, hanno deciso di fare alcuni esercizi fisici o di respirazione. Altre amano la lettura e prima di addormentarsi si procurano un libro da leggere. Altre ancora hanno rimandato la visione di una serie tv per tanto tempo, questo è il momento per riprenderla in mano.

Sono utili anche le attività espressive e creative come la scrittura e la pittura. Non è necessario tu abbia competenze pregresse. Il tuo obiettivo non è il risultato, ma il processo.

Tirare fuori te stessa.

Tornando a lui, se tanto lo amavi, tanto lo odi adesso. Senti rabbia ed impotenza nei suoi confronti, che non ti sta impedendo una altra possibilità, delle spiegazioni date che non sono. Puoi provare rabbia verso te stessa: ti accusi di commettere sempre gli stessi errori e ti rammarichi che in fondo lo sapevi che sarebbe andata così. Sappi che è normale, ma non ti aiuterà.

 

La rabbia che esprimi verso te stessa può essere pericolosa. Ti allontana dalla cura e l’amore verso di te.
Sii clemente con te stessa, inizia a guardarti con affetto, datti il permesso di dire a te stessa “Mi dispiace. Non te lo meritavi”. A testa alta, senza commiserarti.

Tu sei sempre tu e per quanto tu stia male, nessuno ti ruberà la persona che sei.

Ogni chiusura che sia definitiva o meno ha bisogno di tempo perché tu possa tornare a stare bene. Quindi concediti questo tempo. Non avere fretta. Inizia a guardare quello che succede intorno a te con uno sguardo diverso, di una persona ferita che ha bisogno di una degenza per ritrovarsi. Se ti fossi rotta una gamba sicuramente ti saresti concessa la calma. Fallo anche per il cuore infranto!

Se riesci archivia gli oggetti ed i ricordi di voi per evitare di nutrire la malinconia del passato insieme.
In questa fase i momenti di malinconia rispetto al passato si alterneranno a quelli ai momenti di rabbia e risentimento.

A volte serve arbitrariamente prendere una posizione, anche se non ne siamo perfettamente convinte ed è in linea soltanto con una delle tue posizioni.
Ti può servire scegliere una immagine o un messaggio che racchiude tutta la tua delusione e tenerla a portata di mano.

Quando ti sembrerà di ricadere nella malinconia che ti porterebbe a ricontattarlo, riprendila in mano. E fermati.
È difficile fare questo la prima volta, un po’ anche la seconda e la terza. Dalla quarta ti sembrerà già di fare meno fatica e un po’ alla volta queste due istanze inizieranno a convivere in te senza distruggerti.

Ci vuole pazienza per gestire il dolore ed il tempo necessario perché questo nuovo modo diventi una abitudine.
Siamo abbastanza abituate a lottare e a non mollare mai. Quando però questa forza grande finisce per allontanarci da noi stesse, diventa controproducente e può farci molto male.

Alcune volte, provare a lasciare andare e affrontare la paura della separazione, ci permette di vedere le cose in modo diverso.
Ricorda che chi vuole riprendere un rapporto con te, trova sempre il modo per ricontattarti. Chi non sa dimenticarti, trova sempre il modo per fartelo sapere.

La vita è più forte di tutto anche quando non ti sembra che sia così. Da un tronco abbattuto rinascono sempre giovani germogli.
Lascia che sia, quando sarà il momento, tornerai a germogliare.

Se sei su questa pagina, hai già iniziato a buttare le tue nuove radici per rinascere in un nuovo capitolo. Essere accompagnata nel gestire questo dolore e dargli una nuova forma può essere un grande passo per buttare germogli più forti e verdi.

Possiamo parlarne insieme. Se vuoi, ci sono.

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