COVID 2.0 e ora che succede?

Siamo tutti sulla stessa barca, vicini ma non troppo.

Abbracci virtuali, sorrisi mancati, non visti, è sparito anche il traffico per strada.

Lo sapevamo che saremmo tornati in compagnia del COVID, ma anche questa volta ci trova un po’ impreparati. Perchè sembrava che un pizzico di normalità fosse tornata.

Ma cosa è che ci spaventa davvero, l’idea e la possibilità di contrarre il virus o come cambieranno di nuovo le nostre vite?

La perdita del lavoro, il lavoro da casa, la flessibilità di orari, la burocrazia che cresce, lo stipendio che cala. Non prendere freddo, attenzione a non starnutire, la primavera che sembra lontana.

Le nostre vite sono cambiate completamente ed abbiamo scoperto che non tutto si può controllare, ma che tutto può essere rimandato. Le scadenze, i rinnovi della patente, le visite mediche, le iscrizioni, il rientro a scuola.

Controlliamo la distanza che ci separa dal vicino di cassa, come il commesso del negozio indossa la mascherina, se lo zucchero sta sul bancone o te lo fornisce il barista, se le persone si riuniscono, per mangiare insieme.

L’altro di cui sentiamo estremo bisogno, diventa un possibile “untore”.

E lo stress sale, piano, quasi impercettibilmente. Fino a quando ognuno di noi si trova solo, anche se in famiglia, spaventato e fatica ad addormentarsi, suda freddo, fa male lo stomaco, si sente oppresso sul petto, respira male, teme un raffreddore, annusa per essere sicuro di sentire ancora gli odori.

È stata molto sottovalutata la portata emotiva di questo cambiamento epocale dello “stare insieme” e dello “stare con se stessi”.

La quotidianità si è trasformata in un continuo controllo. Controlliamo i nostri gesti e quelli degli altri, le parole che usiamo, controlliamo il nostro corpo e lo stato fisico di chi abbiamo a fianco.

Il controllo porta l’ansia e la sua assenza il disorientamento ed il panico.

E’ fondamentale in questo periodo non rimandare la cura dei propri malesseri e prendere consapevolezza di quali sono adesso i propri bisogni, che non possono più essere quelli del 2019.

Un buono stato psicofisico permettere di gestire lo stress e di mantenere salde le proprie difese immunitarie.

La terapia online è lo strumento per riallineare il tuo assetto psicofisico e trovare soluzioni nuove alla gestione della complessità di questo momento emergenziale.

Anche quando c’è una tempesta in corso è possibile trovare un posto sicuro in cui percepire calore e vicinanza, pur nella distanza.

Quello è lo spazio ideale per trovare gli strumenti migliori per superare la tempesta. Insieme potremmo costruire la zattera, la tenda che ci riparerà dalla pioggia, il remo per spingerci lontano. Ti garantisco che faremo meno fatica di quel che pensi.